L’attaccante di Serie A e la sua debolezza 👣

Era una sera come tante. Avevo appena pubblicato una foto: un dettaglio, un’ombra, un accenno di pelle.

Il mio piede.

Un gesto semplice, ma volutamente provocante.

Lo avevo fatto senza pensarci troppo. A volte pubblico per gioco, altre volte per stuzzicare.

Ma quella volta no. O forse sì.

Pochi minuti dopo, arriva un messaggio.

“Ti seguo da un po’. Sinceramente non dovrei scriverti perché sicuramente saprai chi sono, e vedrai anche che sono fidanzato. Ma le tue immagini… mi hanno stregato veramente.”

Il nome non lo fa, ma il profilo è verificato.

Foto in campo, fisico scolpito, sguardo sicuro.

So benissimo chi è. Lo riconosco subito.

Gioca titolare in una delle prime otto squadre di Serie A.

È lui.

E la cosa mi diverte.

Mi diverto a immaginarlo mentre scrive, forse dopo un allenamento, mentre la fidanzata è in un’altra stanza.

Mi diverto a pensare al contrasto: quello che in campo comanda tutti… e ora esita davanti a me.

Poi, all’improvviso, arriva la frase.

“Se potessi, inizierei proprio da lì: dai tuoi piedi.”

Rileggo. Non una, ma due volte.

Sorrido.

E rispondo:

“Non sei il solo. È una preferenza più comune di quanto pensi.”

Poi lascio cadere il silenzio.

Non aggiungo altro.

Perché a volte il desiderio più forte… è proprio quello che non si può soddisfare subito.

Ma resta lì, sospeso.

Come uno sguardo che non si dimentica.

Come un messaggio che non si cancella.

E tu? Avresti avuto il coraggio di scrivermelo… se fossi stato un calciatore di Serie A?

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